Gen, fiera del fumetto in una Genova da bollino arancione

Ovvero, non riesco a stare 5 minuti al sole, ma per i fumetti vado anche a Crematoria.
Qualora dovessi stilare una classifica di fiere inclusive, credo che il Gen – proposta genovese presentata quasi come spin-off dell’Arf! di Roma – vorrebbe essere in cima alla lista. Diciamo che 34° all’ombra non hanno molte possibilità di dirsi inclusivi, ma ho il dubbio che il controllo sul meteo non sia ancora appannaggio di chi organizza fiere del fumetto (anche) all’aperto. Dunque non facciamoli finire nella lista dei cattivi prima di aver infilato i caruggi e visto come sia andata questa fiera. Buona lettura!
Leggi tutto: Gen, fiera del fumetto in una Genova da bollino arancioneOra, in questo articolo intendo inserire la foto di tutti i fumetti che ho comprato, ma voglio prendermi il tempo di investire due righe sul contesto. E non intendo quello architettonico-culturale del Centro storico di Genova, che richiederebbe un post a parte, ma proprio un raccontino sul mio punto di vista.
Mi sono preparata per questi due giorni più o meno come chi si prepari per un fotosafari. Ho scelto un vestito leggero, a cui ho appiccicato una certa quantità di patch alla citronella. Ai piedi delle scarpe aperte. Ho raccolto i capelli e inforcato gli occhiali da sole sopra a un trucco leggero. Ho portato con me: acqua, ventilatore portatile, pomata cortisonica post-puntura, cerotti. Chi mi avesse avvicinato potrebbe aver notato che avevo anche optato per una crema solare erborinata stile alpeggio e un profumo leggero, agrumato. In pratica non sono stata a una fiera del fumetto, sono partita per una missione in Africa, per altro in incognito. Con grande coerenza avevo un paio di albi da farmi firmare, ma niente biglietti da visita nè modo di far foto serie nè prendere appunti. Come ho premesso, in pratica mi sono ricordata di avere a che fare con uno degli ambiti che conosco meglio al mondo – i fumetti – solo quando ho capito che la quantità di integratori che sto prendendo mi avrebbe effettivamente consentito di raggiungere i giardini Luzzati, sede dell’evento, senza stramazzare.
Un grazie va agli amici incontrati in loco, che hanno reso più leggere le mie ore in centro città, ma un pensiero scritto va anche a Marco Tanca, autore che consiglio di scoprire non solo perché disegna degli indimenticabili pescetti con i piedini, ma perché è stato così elegante da non chiedere esplicitamente perché non gli avessi comprato nulla dopo tipo due ore di chiacchera. La verità è che dopo allucinazioni e fumi tipici del Fata Morgana avrei potuto dare risposte in stile calumè della pace, ma ora anche lui sa che il problema è che non mi hanno mai installato il modulo dell’ironia – utile a leggere i suoi fumetti. Ecco, non ne capisco di risate, nè di sopravvivenza sopra i 25 gradi, ma ho occhio un certo occhio per i fumetti. Quindi, se ti fidi di questo, passa a comprare un volume a Marco e digli che al mondo c’è molto più bisogno di persone come lui. E sì, intendo anche di persone che sappiano far ridere.
Ora, ambo i giorni avevo dietro fumetti di autori che non sono riuscita a incontrare, ma ho inanellato una piletta di successi degna di condivisione. Quindi passiamo agli…
Acquisti, tra libri e fumetti, dal Gen 2025

Volumi presentati in ordine crescente di dimensioni. Mi dispiace precisare che dalla frangia più artigianale della fiera, il Cactus market, questa volta non ho acquistato nulla. Ho lasciato però il mio obolo sia al bookshop che in self area.
i Diari della Nuke, Claudia Razzoli, Mammaiuto
Libriccino a colori della taglia della mia mano. Credo sia la riedizione pocket della storia autobiografica disponibile sul loro sito. Autrice non presente in fiera.
i Piegatosauri, aavv, Blekbord
Progetto editoriale di pieghevoli che rivelano la storia ad ogni loro “dispiegata”. Si tratta di dinosauri, ma anche di pirati nati da un libro illustrato. Nel caso specifico delle storie abbinate che ho preso si tratta anche di tornare ai disegni di Emanuele Caponera (quando avrò recuperato l’archivio delle mie cose magari linkerò qui due considerazioni su Salomè, suo fumetto che saluta impunemente dalla mia libreria). Lo sketch però era di Alekos, se non vado errata. Grazie per questa Ann Claw che ricorda vagamente il mio io in incognito di questo fine settimana.
Peeka & Boo and the first mission, Venegoni – Ferrero, Erickson
Fumetto didattico utile a imparare l’inglese – a cura di Gud – con le illustrazioni di Santamatita. È chiaro che l’Ultima Estate al cimitero sia il suo volume più noto, ma ho l’idea che due canidi spelacchiati siano molto più utili di un presagio, in un momento in cui il trapasso estivo non sembra un concetto tanto lontano. Ringrazio per lo sketch sul volume ottenuto durante la sua sessione di dediche.
Japan, Ste Tirasso, Maledizioni – Rebigo
Felice di aggiugere un nuovo Tirasso in libreria (sì, a questo punto ne ho diversi). Qui il suo Carnet de voyage di un viaggio in Giappone. Grazie per lo sketch e cartolina abbinata, mi riservo di leggere il volume integrale non appena l’idea di deglutire un cucchiaio di brodo non sembri materia degli incubi. Colpa di Ste sono anche i multipli acquisti dallo stand Maledizioni, che lo ospitava. Ci tengo a precisare che è molto discreto e non mi ha indirizzata verso nessun volume, ma quando un conoscente è dietro a uno stand, mi viene sempre voglia di aggiungere qualche spicciolo extra, in questo caso… 3.
Paracity, Laura Micieli, Maledizioni
Spillato che sembra contenere una distopia urbana da cui mi aspettavo di veder fuoriuscire un trifidee o due. Il fatto che le sue tavole siano molto rosa, in un mondo in cui la speranza sembri già tramontata del tutto, trovo sia un paradosso degno di essere approfondito.

Vampirilla Tequila sunrise // Moscow mule, Louseen Smith, Maledizioni
Una vampira in copertina che rimanda al mondo dei 3 allegri ragazzi morti così come ad altri immaginari a me molto cari. A una sfogliata più accurata si nota quantomeno qualche suggestione, che penso possa piacere ai fan della Ciancarini, ma si tratta di una storia con più finali, a quanto mi dicono, quindi rimando altre considerazioni al post lettura. Doppio spillato venduto uno incastrato all’altro.
Furio, Lorenzo Zaghi, Maledizioni
Ancora spillato. Qui l’acquisto ha fatto il giro contrario, ho letto questa storia in mezzo ad altre tra le partecipanti a un concorso – Bica 2024 – ed è tra le due che ho poi deciso di comprare, una volta vista in fiera. Qui riporto solo che attinge alla tradizione graffitara facendo un uso così pesante dei retini che non credo possa piacere a tutti i palati. Chi saprà farsi toccare dalla storia di questo emarginato credo non ne rimarrà deluso, ma si tratta di aver voglia di scovare un occhio luminoso, sotto a un cappuccio bel calcato sulla fronte.
il Battesimo del porco, Taddei – Canestrari, Maledizioni
brossura con bandelle in cartoncino ruvido. E una grande testa di maiale in copertina, mi rendo conto. Qui non nascondo di dovermi tappare il naso davanti a questo lettering alla “io Speriamo che me la cavo” (autore, curiosamente, anche di “Nessun porco è signorina”). Era consigliato da diversi colleghi sparsi per l’internet e l’ho saltato diverse volte. Questa volta i Luzzati sono sembrati il posto giusto per l’acquisto.
Dreaming in color, Natalie Andrewson, Peow2
Libro/artbook che è un “come lo feci” dell’autrice che condivide la sua esperienza con la tecnica del risograph. La seguo da tempo e sono stata tentata più volte di acquistare una di queste copie dal suo sito. trovare una copia allo stand della Inuit, sembrava un segnale sufficiente a lasciarsi convincere. Nota a favore sugli stand di questa libreria indipendente: ho sempre trovato volumi di non banale reperibilità in condizioni impeccabili.
i Giorni della merla, Manuele Fior, Oblomov
Cartonato. Questo e Peeka vengono dal bookshop della libreria Sulla Strada di Genova Nervi. Ho preso una raccolta di storie brevi, selezionandola con il solo criterio spietato della “sfogliata”. Ha vinto questo e devo dire che porto a casa il ricordo di un uomo capace di perdersi nel ritmo della musica, diventando un tutt’uno tra melodia e pennello. Sarà il tempo di guerra, ma in coda per quella dedica, ho respirato tanta libertà. A Fior devo non solo l’opportunità di portare a un’amica la sua copia sketchata delle Variazioni d’Orsay, ma soprattutto il ritratto di questa giornata in incognito in cui, da buona amante di Pirandello, avrò modo di ricordare il giorno in cui mi sono infilata in un vestito diverso, rimanendo me. Con questa sono stata a due mostre del fumettista, direi che era tempo di riprovare a leggere qualcosa di suo.
il bilancio parla di: due firmacopie strutturati, una commissione soddisfatta per un’amica, 2 volumi che avevo già a casa con nuove firme (grazie agli autori de il Cantico delle braci di Ragdoll e Wednesday Winter worriews di Bandabendata per i loro doodles), un artbook di un’artista americana e alcune autoproduzioni. Se si aggiungono le chiacchiere di qualità, le mostre all’ombra e l’idea di essere uscita di casa per qualcosa che valesse la pena di essere visto… non posso che dirmi soddisfatta.
Non so se riuscirò a replicare presto nel senso che già scrivere questo post ha prosciugato le poche energie reintegrate da allora, ma grazie di avermi letto. Fammi sapere se può interessarti sapere come andrà/è andata la lettura di tutto ciò.