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Farewell

Dico spesso che internet ha i suoi pregi e i suoi difetti e sono molte le riflessioni che faccio al riguardo da quando sono online. Il fatto di oggi é la morte di David Bowie, notizia che ho appreso poco dopo il mio risveglio e che ha cambiato inevitabilmente la mia giornata. Insieme alla notizia in sé ho avverito il cordoglio collettivo, la prova che io sono solo uno dei tanti esserini che sentiranno la mancanza di quello scintillante essere umano che ha saputo arrivare fino alle stelle.

Oggi -come tanti altri giorni- mi ricordo che siamo tutti uomini e che tutti gli uomini devono morire, ma oggi mi ricordo anche che la rete ci ha avvicinati tutti, rendendo tutto questo piú vicino, piú reale.

Il lutto é una brutta faccenda per tutti e non posso né voglio paragonare la morte di quest’uomo ad altre piú o meno vicine a me. Quel che é certo é che non sentiró la mancanza dei suoi album che potró continuare ad ascoltare insieme al resto dell’universo né la mancanza di ció che é stato, ma io e l’universo sentiremo inevitabilmente la mancanza di ció che sarebbe ancora potuto essere e che non sará mai.

Tra qualche ora torneremo alle gif dei gattini, ai Golden Globe etc etc, ma questo -almeno per me- é il momento del cordoglio.

Se non hai una mano o una zampa da cercare in questo momento, ti tendo la mia. I sentimentalismi non sono nel mio stile e probabilmente non ti ho teso la mano in momenti peggiori di questo o- anche solo per la morte di Lemmy pochi giorni fa-, ma oggi mi sentivo di scrivere questo e l’ho scritto.

Non scrivo in versi da un po’ di tempo, ma oggi mi siederó e scriveró qualcosa. Ognuno ha le sue armi, io in genere scrivo. Estrai la tua arma, oggi é uno di quei momenti che valgono la pena di essere affrontati con l’armatura cerimoniale. Non credi?

A./L.

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